Ambiente
Un’arnia in giardino per produrre miele a km zero
Questa primavera fredda e piovosa, a conferma dei cambiamenti climatici in atto, ha fatto registrare un duro colpo per l’apicoltura. In forte ritardo la produzione di miele, con cali fino al 50% per i primi raccolti di stagione, a seconda delle zone e c’è già chi dice che tra 100 anni non si raccoglierà più questo prezioso “nettare degli Dei”.
Di fatto secondo Coldiretti si riduce sempre di più la produzione di miele Italiano mentre crescono costantemente le importazioni, ormai quasi la metà di tutto il miele estero arriva da due soli paesi: Ungheria e Cina con quasi 3 milioni di chili ai vertici dell’insicurezza alimentare.
E’ anche da questa situazione che a Giuseppe Manno, esperto di digital marketing e appassionato di apicoltura, è nata l’idea di creare una startup dedicata proprio all’apicoltura urbana. “Le api hanno sempre fatto parte della vita dell’uomo”, riferisce Giuseppe Manno, fondatore e CEO della startup Apicolturaurbana.it.
“Senza andare troppo lontano nei tempi, i nostri nonni o bis-nonni avevano le api in cascina o dietro casa; la nostra mission è riportare questo allevamento, ma noi la chiamiamo passione, alla portata di tutti”.
Il primo e-commerce per il tuo miele
Apicolturaurbana.it è il primo e-commerce che avvicina le persone comuni al meraviglioso mondo delle api. Acquistando un kit online si può produrre miele a km0 nel giardino di casa e al tempo stesso proteggere le api.
Oltre a comprendere tutta l’attrezzatura necessaria, il kit fornisce un completo processo di e-learning composto da decine di video guide in continuo aggiornamento, consultabili nell’area riservata del cliente. Realizzate da Mauro Veca, esperto apicoltore urbano di Milano, guidano i principianti con un linguaggio semplice ma preciso spiegando passo passo come prendersi cura di una famiglia di api mentre una mappa interattiva indicherà al cliente dove acquistare le api e il supporto è garantito da un forum.
“Ad oggi, attraverso il nostro portale, abbiamo formato decine di persone comuni e qualcuno già pensa di farlo diventare un mestiere” ci racconta Giuseppe. “Tra i nostri clienti ci sono pensionati che usano internet, imprenditori, casalinghe, avvocati ed intere famiglie; si perchè le api si possono curare insieme ai bambini, contrariamente a quello che si pensa non sono così cattive come si crede”.
Ogni anno la popolazione delle api si riduce drasticamente, oltre ai cambiamenti climatici uno dei motivi predominanti è l’uso massiccio in agricoltura di diserbanti, insetticidi e concimi chimici. Il paesaggio urbano presenta una maggiore biodiversità, difatti l’apicoltura urbana è ormai una realtà in metropoli come Londra, Parigi, Berlino o New York dove, per esempio, pochi giorni fa presso il Bryant Park in Midtown Manhattan sono stati distribuiti 150 pacchi di api per apicoltori urbani della città.
“Crediamo nell’apicoltura urbana come strumento di sensibilizzazione per le persone su importantissimi temi come l’inquinamento e la scomparsa delle api, il ruolo fondamentale degli insetti impollinatori e la biodiversità.
Siamo convinti che la città sia un rifugio per questi insetti, decimati dal massiccio uso di pesticidi, conciati ed erbicidi nelle campagne. Ci rivolgiamo a chiunque abbia il desiderio di cominciare a fare apicoltura ed offriamo alle aziende un servizio “chiavi in mano” per la cura di un piccolo apiario sul tetto dell’azienda o dell’ufficio.”