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Bellezza viso

Microblandig sbagliato? Molte ne parlano

Microblanding sbagliato: ecco una situazione con cui tantissime donne si sono trovate ad avere a che fare. Si tratta di un’eventualità piuttosto sgradevole. Il microblading, infatti, è un trattamento estetico che prevede l’esecuzione di un approccio simile a quello del tatuaggio semipermanente con lo scopo di mascherare alcuni difetti delle sopracciglia, uniformandole per  quanto riguarda il colore, la forma e l’intensità.

Basta solo la descrizione della procedura per rendersi conto della sua importanza: le sopracciglia, infatti, possono a tutti gli effetti essere definite come la cornice degli occhi. La loro forma può cambiare notevolmente l’espressione del volto. Ecco perché i casi in cui ci si trova a dire “Il microblading appena fatto non mi piace” sono tutto tranne che piacevoli.

Come muoversi in questi frangenti? Scopriamo assieme la risposta di Ilaria Mari esperta di Microblading nei prossimi paragrafi di questo articolo.

Microblading problemi

Quando si parla di microblading sbagliato, sono diverse le eventualità da chiamare in causa. Tra queste, rientra il caso dell’effetto visivo eccessivamente scuro a seguito del periodo di guarigione (che corrisponde a circa 40 giorni). Cosa si può fare in questi frangenti? Prima di tutto, rivolgersi a un altro professionista della dermopigmentazione. Quest’ultimo, può agire in diversi modi. Uno dei più frequenti prevede il fatto di applicare un apposito correttore, così da procedere allo schiarimento.

Da non dimenticare è anche la possibilità di avere a che fare con la situazione opposta rispetto a quella appena descritta. Quando si nota il microblading sbiadito subito, rivolgendosi a un altro centro è possibile, sempre dopo il periodo di guarigione, applicare ulteriore pigmento.

Fondamentale è ribadire il fatto di procedere unicamente alla fine del periodo di guarigione. Prima della sua fine, è facile che siano presenti delle croste che non devono essere tolte.

Microblading sbagliato forma

Un altro caso frequente quando si parla di microblading non eseguito perfettamente riguarda le situazioni in cui la forma è errata. Sotto a questo cappello, è possibile includere diverse eventualità. Tra queste, rientrano i piccoli errori. In tali frangenti, si può per fortuna intervenire. Sempre con l’aiuto del pigmento, si ha infatti modo di correggere i dettagli.

Diverso è il caso in cui l’errore risulta macroscopico. In tali situazioni, l’unica cosa da fare è cancellare il microblading. Cosa bisogna fare di preciso per rimuoverlo? Le soluzioni che si possono chiamare in causa sono diverse. Ecco le principali:

  • Laser, l’alternativa più utilizzata (anche se non l’unica quando si parla di microblading). Ovviamente per ottenere il risultato sperato sono necessarie diverse sedute.
  • Creme remover caratterizzate dalla presenza, nell’elenco degli ingredienti, di sostanze a base salina o acida.
  • Pigmento di un colore affine a quello della pelle.
  • Ablazioni con raggi infrarossi, tecnica che ha l’oggettivo contro di essere parecchio invasiva e di esporre la pelle al rischio di fastidiose irritazioni.

Da non trascurare è poi il ruolo del tempo. Man mano che passa, infatti, il microblading tende a sbiadire naturalmente.

L’optimum è chiaramente il fatto di non trovarsi nella situazione di dover rimettere  mano ai risultati del trattamento di microblading. Per evitare ciò, la cosa migliore da fare è rivolgersi a professionisti validi e referenziati, evitando di farsi ammaliare da offerte al ribasso che, molto spesso, nascondono improvvisazione tecnica (e il rischio di danni estetici e non solo a dir poco rilevanti).

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