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Le liberalizzazioni delle assicurazioni e le nuove truffe online
Le liberalizzazioni varate dal governo tecnico guidato da Mario Monti riguardano anche le compagnie di assicurazione, che negli ultimi anni hanno fatto molto discutere, per i continui rincari applicati sulle assicurazioni auto, spesso non giustificati dagli aumenti dettati dall’inflazione. Il duello, anche se solo a livello verbale, tra associazioni dei consumatori da una parte e Ania (associazione di categoria) dall’altra, si sono fatti sempre più accesi, e nella maggior parte dei casi alle argomentazioni sollevate dalle prime non è stata data mai una risposta completamente esaustiva dalle seconde.

Ciò che interesserà nel futuro gli assicurati sarà quindi l’applicazione dell’art. 34 del decreto sulle liberalizzazioni che impone alle compagnie di assicurazione auto di “informare il cliente, in modo corretto, trasparente ed esaustivo, sulla tariffa e sulle altre condizioni contrattuali proposte da almeno tre diverse compagnie assicurative non appartenenti a medesimi gruppi”. Così facendo, una compagnia assicuratrice per automobili o ciclomotori, dovrà rendersi disponibile nei confronti dei propri clienti ma anche di quanti, potenziali tali, a esibire i preventivi di altre compagnie concorrenti.
E se non lo dovesse fare? Da 50 mila a 100 mila euro di multa oltre che la nullità delle polizze stipulate senza rispettare questa norma. Intanto alcuni siti, che si occupano normalmente delle comparazioni e ricerca di preventivi, si sono già adoperati a creare dei tools ad hoc, che riescano a sopperire al problema, superando le resistenze delle compagnie che additavano questa norma come eccessivamente pesante nei loro confronti, in quanto le avrebbe obbligate a sostenere dei costi elevatissimi e in un periodo di tempo eccessivamente ristretto, impedendone qualsiasi possibilità di ammortizzarne gli effetti.
Le truffe
L’ultima frontiera delle truffe per le assicurazioni auto, sia per la parte rc obbligatoria ma non solo, corre sul web ma soprattutto è un fenomeno in forte ascesa, dal momento che in poco più di un mese, dall’inizio del 2012 ad oggi l’Isvap ne ha scoperte almeno una dozzina. Bisogna fare molta attenzione ad alcuni fattori che costituiscono dei veri e propri campanelli di allarme: proposte e preventivi con prezzi stracciati completamente fuori dal mercato; nomi di assicurazione mai visti prima che non abbiano fatto delle compagnie pubblicitarie di tipo istituzionale, nessun’altra agenzia in giro.
Non bisogna invece limitarsi a controllare l’esistenza di un sito web, e accontentarsi delle informazioni qui riportate, come gruppo societario eccetera, anche se vi fosse la dicitura sul tipo “autorizzazione numero… da parte dell’Isvap”. A fare un sito falso con informazioni costruite ad hoc è questione di poco tempo e spesa minima. Stipulare una polizza falsa non libera gli automobilisti da tutti i rischi correlati: multe salatissime e sequestro del veicolo ed in caso di incidente totale mancanza di copertura assicurativa. Perché il principio della buona fede, nel caso specifico non vale assolutamente.
Quindi se viene scoperta una proposta estremamente vantaggiosa, di una compagnia mai sentita prima, o anche sentita (ma non è detto che abbia l’autorizzazione ad operare in Italia), la prima cosa da fare è andare a controllare sul sito dell’Isvap se effettivamente è legale ed autorizzata oppure no. È sufficiente anche telefonare per ottenere delle rassicurazioni. In questo caso, oltre a mettersi al sicuro, viene dato anche ad altri automobilisti di tutelarsi, poiché l’Isvap potrà procedere in tempi rapidi a segnalarne il nome nell’elenco delle compagnie che fanno truffe.
