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Amore

Madre di Treviso chiede riapertura case chiuse per il figlio disabile

sesso disabili-2Se vi si chiedesse: “cosa non fareste per i vostri figli?”, voi cosa rispondereste? Di sicuro, come delle fiere leonesse, direste che non c’è niente che lascereste intentato per garantire loro salute e felicità, che abbiano 1 anno o 40. E lo pensa anche una madre di Treviso che, per il figlio disabile, ha chiesto la riapertura delle case chiuse.

La donna, rimasta anonima, si è sfogata al Gazzettino, al quale ha spiegato la situazione del figlio 30enne che, pur paralizzato, ha le stesse esigenze e desideri sessuali di qualsiasi altro uomo: “Ha le stesse identiche pulsioni di qualsiasi giovane della sua età. Solo che lui, a 30 anni è paralizzato a causa di un incidente e a causa della sua condizione non ha mai avuto nemmeno una storiella come solitamente capita nell’adolescenza. Vuole avere stesse possibilità dei suoi coetanei. Anche nella sfera sessuale, fino a oggi solo immaginata“.

La tenace mamma ha fatto delle esigenze di suo figlio la sua guerra, giungendo ad organizzare un incontro con una prostituta che però ha richiesto cifre esorbitanti: “Mi sono informata, ho visto che in paesi come l’Olanda è contemplata la figura dell’assistente sessuale per disabili. Ma qui non c’è nulla del genere. L’unica alternativa quindi sono le prostitute. Ho organizzato un incontro per mio figlio e tutto è andato per il meglio. La squillo però mi ha chiesto una cifra che si aggira attorno ai 500 euro a incontro, per me insostenibile. [Le case chiuse, ndr] Magari organizzate in modo diverso, ma sicure e con prezzi controllati per dare alle persone disabili come mio figlio la possibilità di vivere la sfera sessuale in modo normale, come tutti gli altri, senza che le famiglie alle prese con problemi del genere siano costrette a seguire percorsi comunque poco sicuri e ad affrontare spese folli per vedere felice il proprio ragazzo“.

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E va bene fare di tutto per i propri figli, però, un interrogativo sovviene inevitabilmente alla mente: ci sono dei limiti oltre i quali non andreste, come madri e come donne? Compresa la difficile situazione della signora e di suo figlio, e senza voler in nessun modo giudicare le scelte di nessuno, va detto che di ragazzi e ragazze disabili che, nonostante tutto, trovano l’amore e riescono a vivere relazioni complete ne è pieno il mondo. Noi auguriamo che lo stesso accada anche a questo giovane e che la sua vita e la sua conoscenza dell’amore non si riduca ad incontri occasionali e a pagamento, solo per soddisfare bisogni fisici. In bocca al lupo, con o senza case chiuse!

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